di Monica De Santis
“Paestum non può avere nessun timore, non può temere il confronto con nessun’altra località. Perchè c’è un luogo nel mondo che può essere paragonato a Paestum rispetto alla monumentalità delle sue vestigia e alla integrità di alcune di esse come i tre Templi?” Alfonso Andria, già presidente della Provincia di Salerno, senatore ed europarlamentare, non ha dubbi sulla forza artistica, culturale, paesaggistica e di sviluppo di Paestum e dei Comuni dell’Alto Cilento, entrate nella lista delle dieci città italiane candidate a Capitale della Cultura 2024. “E’ difficile trovare un luogo così ben conservato come Paestum, il confronto non c’è. Ovviamente però questo non basta, perchè i parametri per la scelta della Città Capitale sono diversi ed è chiaro quindi che la partita è aperta, si compete e si gareggia, con grande dignità ma a testa alta perchè le carte sono tutte quante in regola”. Alfonso Andria è stato colui che ha presentato il disegno di legge per la nomina ogni anno di una città che potesse diventare “Capitale della Cultura”… “Quando ero in Senato, presentai questo progetto prima all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, e poi l’anno successivo al ministro Franceschini che recepi questo progetto e lo trasfuse, attuandolo in modo un po’ diverso da com’era articolato inizialmente. Detto ciò, io non posso che essere felice per questo primo traguardo tagliato dall’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento. Perché è importante capire che in questo caso si candida un territorio ed è il dato maggiormente interessante, perché la notorietà, l’appeal sul piano del turismo internazionale, che può avere Paestum è fuori discussione ma l’unione di un gruppo di comuni in un’unica autonomia funzionale e gestionale è impareggiabile. E l’intelligenza di questa candidatura, e su questo mi devo complimentare con il sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri, è proprio questa, l’aver messo insieme un territorio che può rappresentare la vera novità per la scelta della Capitale della Cultura”. Il presidente Andria però non nega che il tallone d’Achille di questa candidatura potrebbe essere… “E spero che non se ne tenga conto, Procida Capitale italiana della Cultura 2022. Stiamo candidando un’altra favolosa realtà campana a soli due anni di distanza, e questo potrebbe essere una limitazione. Anche se devo dire questa limitazione è fortemente compensata dalla caratteristica di questa candidatura, ovvero, come abbiamo già detto, l’avvero messo insieme più realtà territoriali. Quindi se la commissione che dovrà valutare i dossier che saranno presentati dalle città finaliste, riuscirà a cogliere questa particolarità e la peculiarità di questa candidatura, se si comprende che questa unione è il vero valore aggiunto, allora le possibilità di saltare l’ostacolo sono davvero altissime”. Andria conclude poi precisando che… “Ovviamente tutti, io per prima, facciamo il tifo per Paestum, ma vada come vada, conoscendo bene chi c’è alla guida del comune capofila, ovvero Franco Alfieri, sicuramente anche se alla fine non si riuscirà a conseguire la vittoria finale, il progetto, il programma presentato andrà avanti e sarà, a partire dal 2024, anche con i fondi che ci saranno a disposizione del Pnrr, messo in atto”.